7 Ottobre 2022

Parmigiano Reggiano

Le origini del Parmigiano Reggiano DOP risalgono al Medioevo e vengono collocate attorno al XII secolo: Giovanni Boccaccio nomina il Parmigiano nel Decameron. Si diffuse inizialmente all’interno dei monasteri benedettini di Parma e Reggio Emilia grazie all’abbondanza di corsi d’acqua e ampi pascoli: servivano infatti vasti prati per sfamare le vacche necessarie alla produzione di questo formaggio, oltre all’indispensabile rifornimento d’acqua per dissetare tutti i capi e avere prati sempre floridi. Ecco perché il Parmigiano Reggiano è nato e si è sviluppato là dove c’era abbondanza di acqua sorgiva. Oltretutto nel parmense, grazie alle saline di Salsomaggiore, c’era anche un’abbondante quantità di sale necessario per la trasformazione casearia.
Oggi il parmigiano a pasta dura si produce con gli stessi ingredienti di nove secoli fa e sempre attraverso la lavorazione del latte in ampie caldaie: i casari utilizzano il latte della zona di vocazione sita tra Bologna, Mantova, Modena, Parma e Reggio Emilia, aggiungendo caglio naturale e sale rigorosamente senza trattamenti termici e senza alcun additivo. Esistono circa 350 piccoli caseifici artigianali che raccolgono 3500 agricoltori e produttori di latte che hanno ottenuto il riconoscimento DOP grazie al metodo di lavorazione e al livello qualitativo del prodotto.
Tutto il latte che viene consegnato ai caseifici entro due ore dalla fine di ciascuna mungitura (quella serale e quella mattutina) deve essere conforme ai Regolamenti di Produzione del Parmigiano-Reggiano che stabilisce il tipo di alimentazione delle bovine. Il latte della mungitura serale viene parzialmente scremato per affioramento, ovvero si consente la separazione naturale del grasso dal latte all’interno di bacinelle di acciaio o vasi di rame. Il latte del mattino, dopo la consegna in caseificio, viene miscelato con il latte parzialmente scremato della sera precedente oppure può essere sottoposto ad una parziale scrematura per affioramento naturale del grasso. Dopo l’aggiunta del siero si procede con la coaugulazione del latte ottenuta con solo caglio di vitello, seguono poi la rottura della cagliata e la cottura. La maturazione del parmigiano dura 18-36 mesi e le forme, di stampo cilindrico a facce piane leggermente orlate, hanno un peso medio di 35 kg. La crosta è dura, liscia e spessa, di colore giallo scuro o dorato naturalmente.

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Parmigiano Reggiano

7 Ottobre 2022

Il Percorso del Po

L’itinerario si snoda lungo il fiume Po, tra San Benedetto Po e la frazione di Portiolo. Alcune soste luongo il percorso, in corrispondenza di alcuni cartelli, aiutano ad approfondire al conoscenza di questo paesaggio fluviale.

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Il Percorso del Po

7 Ottobre 2022

Eurovelo 8 “Ciclovia del Mediterraneo”

L’ottavo fra gli itinerari Eurovelo è dedicato all’esplorazione del Mediterraneo, o perlomeno della sua costa nord. Partendo dallo stretto di Gibilterra infatti si attraversano Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania e Grecia per arrivare infine a Cipro. Percorre in buona parte gli argini del Po ed é possibile innestrasi sul suo tracciato a pochi chilometri da San Benedetto.

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Eurovelo 8 “Ciclovia del Mediterraneo”

7 Ottobre 2022

Eurovelo 7 “Ciclovia del Sole”

Eurovelo 7 è uno dei percorsi ciclistici più lunghi della rete europea, e anche uno dei più “dritti” nel seguire una direttrice nord-sud: in più di 7’400 chilometri si va da Capo Nord in Norvegia fino all’isola di Malta nel Mediterraneo, passando per Finlandia, Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Austria e Italia. La varietà di paesaggi che si incontrano lungo EV7 è molto ampia, e questo ne fa uno dei percorsi più belli dal punto di vista naturalistico di tutta la rete Eurovelo. Nel tartto a sud di Mantova coincide con l’itinerario Mantova – San Benedetto.

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Eurovelo 7 “Ciclovia del Sole”

7 Ottobre 2022

Ciclovia dei parchi

La ciclovia dei Parchi è una rete di itinerari di oltre 270 chilometri che collega le 8 aree protette del Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano.
Un viaggio alla scoperta della Natura nel cuore della Pianura Padana, riservato agli amanti delle due ruote. Una natura miracolosamente sopravvissuta allo sfruttamento agricolo o amorevolmente ricostruita, il cui valore aumenta esponenzialmente per la presenza del più straordinario ecosistema padano: il fiume Po.
I percorsi, in sede promiscua a bassa intensità di traffico veicolare o in sede dedicata, si snodano sulla straordinaria terrazza degli argini del Po e del Secchia, nell’antico alveo del fiume Zara e lungo i principali canali di bonifica.

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Ciclovia dei parchi

7 Ottobre 2022

Ciclovia Brezza e Vento

Percorso di 25 km tra l’Oglio e il Po, lungo il tracciato del Canale Acque Alte. Il tracciato ocnnette due piste ciclabili di valenza nazionale: Vento (da Venezia a Torino) e Brezza (dalla Svizzera al Po). L’itinerario attraversa il comune di Rivarolo Mantovano

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Ciclovia Brezza e Vento

7 Ottobre 2022

Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano

L’Oltrepò Mantovano conserva una sorprendente ricchezza naturalistica: si tratta di una natura marginale, residuale, miracolosamente sopravvissuta allo sfruttamento agricolo o amorevolmente ricostruita, il cui valore aumenta esponenzialmente per la presenza del Po, il più straordinario ecosistema padano.

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Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano

7 Ottobre 2022

Ciclovie Colline Moreniche del Garda

Partendo da Volta Mantovana, Cavriana, Solferino o Castiglione delle Stiviere è possibile percorrere, lungo piste ciclabili o strade a basso scorrimento, numerosi itinerari tra le Colline Moreniche, attraversando campagne, aree di pregio naturalistico e borghi.

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Ciclovie Colline Moreniche del Garda

7 Ottobre 2022

Ciclabile Mantova – Peschiera del Garda

A pochi chilometri da Volta Mantovana è possibile intercettae la ciclabile Mantova – Peschiera del Garda, facente parte del più ampio percorso “Eurovelo 7” (da Capo Nord a Malta).
Il percorso ha una lunghezza di circa 43 km e si snoda lungo le alzaie del fiume Mincio.

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Ciclabile Mantova – Peschiera del Garda

7 Ottobre 2022

Riso Vialone Nano

Ha chicco piccolo e tondeggiante; racchiude le proprietà organolettiche della varietà vialone, ma è più piccolo e compatto, per questo riesce a mantenere perfettamente la cottura. È adatto, pertanto ai risotti. Dopo la trebbiatura il riso si fa essiccare e si procede alla sbramatura, si toglie la “buccia” che avvolge il chicco. Segue la sbiancatura. Il riso, a seconda della lavorazione può apparire scuro, se integrale o bianco qualora abbia subito un importante processo di sbiancatura.
Il Riso vialone nano mantovano, come tutte le varietà di riso tradizionali della Lombardia, ha ottenuto dal Ministero delle Politiche agricole il riconoscimento di Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT).

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Riso Vialone Nano

7 Ottobre 2022

Anello di Monaco

L’anello di Monaco è un tipico dolce originariamente legato alla tradizione natalizia, oggi viene mangiato tutto l’anno. Come l’altro dolce tipico del mantovano, la torta Elvezia, anche l’anello di Monaco deve le sue origini a grandi pasticcieri e caffettieri svizzeri che, dal 1789 in poi, si spostarono dal Cantone dei Grigioni alla località lombarda. Leggenda vuole che nel 1798 la famiglia di Adolf Putscher, “dinastia” di pasticcieri di origine svizzera, cucinò per la prima volta ai mantovani questo dolce lievitato a forma di ciambella piuttosto alta, che venne poi perfezionato durante la dominazione austriaca nel nord Italia e che entrò di diritto nella tradizione dolciaria mantovana. L’impasto viene mescolato a un ripieno composto solitamente di nocciole e mandorle.

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Anello di Monaco

7 Ottobre 2022

Cotechino mantovano

Si prepara con carni suine magre sgrassate, guanciale, cotenne, spolpi di testa e grasso duro, talvolta aromatizzato alla vaniglia, secondo la tradizione tipicamente cremonese.
Di forma cilindrica e peso variabile fra i 700 e gli 800 gr, il cotechino mantovano ha una consistenza morbida e un colore rosso-bruno. Il cotechino deve essere cotto per circa 3-4 ore a seconda della pezzatura e viene solitamente consumato con purea di patate o lenticchie. Nel 2014 il cotechino o la cotechina delle Grazie di Curatone ha ottenuto la Denominazione Comunale (De.Co.) come prodotto tipico locale.

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Cotechino mantovano

7 Ottobre 2022

Torta mantovana

Il nome di questa torta non deriva dal territorio mantovano, ma dalla sua storia. Sulla sua origine esistono infatti diverse leggende: si narra che la ricetta di questo dolce fosse un omaggio alla corte de’ Medici da parte di Isabella D’Este, che, all’età di 16 anni, andò in sposa a Francesco II Gonzaga divenendo così Marchesa di Mantova. Un’altra teoria forse più attendibile narra che due suore mantovane in pellegrinaggio verso Roma furono ospitate da Antonio Mattei, pasticciere pratese ancora oggi famoso per i suoi Cantucci, al quale fecero dono della ricetta per ringraziarlo della sua generosità. La Torta Mantovana è un dolce da forno a pasta soffice e profumata, di colore giallo intenso, ricca di mandorle, burro e spolverata abbondantemente di zucchero a velo. Di forma circolare, si caratterizza per l’altezza minima di 2 cm che deve raggiungere dopo la cottura; ha un profumo gradevole di limone e di burro.

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Torta mantovana

7 Ottobre 2022

Torta paradiso

La Torta del paradiso è il dolce simbolo della tradizione lombarda dal 1878, data in cui Enrico Vigoni, titolare di una pasticceria tutt’oggi esistente nel centro di Pavia, ne brevettò la ricetta rendendola famosa in tutta Italia. Come accade per tutte le ricette divenute famose, esistono diverse leggende legate alla nascita di questa torta, tanto che nel tempo è riuscito a conquistare generazioni di golosi. La Torta del paradiso è preparata con i semplici ingredienti facilmente reperibili nelle campagne lombarde di un tempo: zucchero, uova, farina, burro e fecola di patate, lavorati a mano fino a quando l’impasto non raggiunge una consistenza soda e spumosa. La presenza di una quantità importante di burro ne fa un dolce ricco e gustoso, morbido e profumato, che si gusta semplicemente spolverizzato con abbondante zucchero a velo.

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Torta paradiso

7 Ottobre 2022

Pane mantovano

Il pane tradizionale mantovano è a pasta dura, come gli altri pani tipici della pianura padana,ottenuto mantenendo un basso tasso di umidità nell’impasto. Tra le tipologie troviamo il baule mantovano, realizzato impastando farina di grano tenero, acqua, lievito madre, sale; a forma tonda, di dimensioni varie, con tagli e rigature centrali che fanno fuoriuscire una cresta. Altra forma di pane conosciuta è la ricciolina: secca, croccante, condita con olio e strutto, è fatta a mano arrotolando su se stessi due filoncini di pasta. Da segnalare la schiacciatina, sottile sfoglia di pane condito, ottenuta impastando farina di grano tenero, acqua, sale e strutto; oggi viene usata per colazioni e merende mentre un tempo rappresentava l’alimento dei contadini, consumata al posto del pane durante i lavori in campagna. La sua ricetta risale al Rinascimento ma a quel tempo si realizzava in forme diverse e si cuoceva sotto la cenere. Dello stesso impasto della schiacciatina, ma più spessa, è la schiacciata mantovana, o chisòla, che spesso viene arricchita con le greppole, dette anche cicciole (PAT), che sono
pezzetti di grasso di maiale cotto, erbe aromatiche o cipolle (in questo ultimo caso prende il nome di tiròt).

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Pane mantovano

7 Ottobre 2022

Burro mantovano

Nei caseifici, dalla parziale scrematura del latte destinato alla trasformazione in Grana Padano e Parmigiano Reggiano, si ottiene la crema. Questa, nel passato, veniva trasformata in burro presso gli stessi caseifici, mediante un processo di battitura in apposite zangole di legno. Anche la modellatura in pani di burro di diversa pezzatura avveniva in appositi stampi intagliati in legno. Oggi l’antica zangola è stata sostituita da un processo di burrificazione continua che, in moderne strutture con tecnologie all’avanguardia, coniuga ancora i gesti, i rituali e le metodologie tradizionali, secondo specifiche fasi.

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Burro mantovano

7 Ottobre 2022

Ciccioli

“Del maiale non si butta via niente” e i ciccioli mantovani ne sono l’esempio. La ricetta utilizza il grasso presente nel tessuto adiposo del maiale, separato dalla cotenna, fatto a pezzi e messo a cuocere a fuoco lento e costante per almeno sei ore in paioli di rame o d’acciaio, in modo che la parte grassa si fonda e quella acquosa evapori. Quando i pezzi di grasso hanno acquistato un colore dorato vengono versati in un telo, strizzati e insaporiti.

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Ciccioli

7 Ottobre 2022

Torta delle rose

La torta delle rose è un dolce lievitato molto soffice e profumato di vaniglia e limone, semplice nei sapori, arricchito dal composto di burro e zucchero che durante la cottura si fonde con la pasta brioche rendendolo molto più aromatico e fragrante. L’impasto viene steso, farcito, arrotolato e tagliato a tocchi che, messi in teglia e cotti, ricordano la forma delle rose.

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Torta delle rose

7 Ottobre 2022

Bussolano

Il Bussolano di Mantova, conosciuto dai locali come Bisulan, è un dolce da forno di origine antica, fra i più amati dalle classi popolari che lo consumavano tradizionalmente nel periodo natalizio. Esistono due versioni di questo dolce: quella più antica era di consistenza durissima per l’assenza di lievito e per questo veniva sempre inzuppata. La variante più attuale invece prevede l’aggiunta del lievito che dona sofficità e morbidezza. Il Bussolano è una ciambella asciutta dal profumo di limone e il gusto dolce tipico delle torte fatte in casa con pochi semplici ingredienti: farina, zucchero, uova e burro.

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Bussolano

7 Ottobre 2022

Torta greca

La torta greca è stata introdotta a Mantova da un pasticcere ebraico di Salonicco. Il suo impasto è molto diverso dagli altri della tradizione mantovana ed è più simile a quelli della pasticceria ebraica. Un dolce a base di burro, uova, zucchero, farina, mandorle dolci e amare, lievito in polvere, latte e pasta sfoglia.

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Torta greca

7 Ottobre 2022

Gras pistà

Per fare il gras pistà (grasso pestato) serve dell’ottimo lardo, bianco perlaceo, che, una volta eliminata la cotenna, viene battuto al coltello con aggiunta di prezzemolo e aglio. L’impasto finale si presenta come una crema consistente e non molto omogenea di colore bianco puntinato di verde. Emana un profumo assai accattivante, esaltato se spalmato su cibi caldi. In bocca è avvolgente e risulta inizialmente salato, poi dolce con leggera nota amara con finale leggermente agliato.
È confezionato durante tutto l’anno, ma è maggiormente consumato durante l’autunno e l’inverno essendo molto nutriente.
Nel mantovano è antichissima la tradizione norcina e il gras pistà è stato per lungo tempo l’unico apporto non vegetale al regime alimentare povero di grassi e proteine animali delle classi meno abbienti. Il “toc toc” del coltello sul tagliere era una “musica” che echeggiava nelle corti contadine della pianura mantovana. Un trucco delle massaie, per facilitare l’operazione, era scaldare un poco la lama del coltello.

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Gras pistà

7 Ottobre 2022

Elvezia

Dal 1789 in poi, Mantova ha accolto decine di pasticceri e caffettieri svizzeri, prevalentemente immigrati dal Cantone dei Grigioni, che importarono dolci della loro tradizione, così come la torta Helvetia. Considerata uno dei più deliziosi dolci mantovani, fu ideata dalla famiglia Putscher che aveva aperto un negozio a Mantova alla fine del ‘700 e aveva voluto dedicare questo dolce alla loro nazione, da qui il nome Elvezia (o Helvetia). Fra dischi di pasta di mandorle sovrapposti, albumi montati a neve e zucchero vi sono strati di creme di burro e zabaione, con l’aggiunta di cioccolato a piacere.

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Elvezia

7 Ottobre 2022

Tiròt

Di questa ricetta si hanno notizie già nel vocabolario mantovano-italiano di Francesco Cherubini, del 1827. Il nome dialettale del tiròt si riferisce a una fase della preparazione, quella in cui l’impasto, tenero e colloso, viene “tirato” o steso dentro la teglia prima della cottura. Si prepara con acqua, farina, lievito e strutto, con aggiunta di cipolle ad anelli.

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Tiròt

7 Ottobre 2022

Zucca Mantovana

Originaria delle Americhe è divenuta simbolo della cucina mantovana, dove viene utilizzata sin dal XVI secolo nella preparazione di gustose ricette. La sua facilità di coltivazione, la versatilità in cucina e il sapore dolce e delicato rendono
questo ingrediente adatto a ogni tipo di portata. Nella zona di Mantova se ne coltivano numerose varietà, ma la più caratteristica è la zucca di Quistello De.Co. Capel da Pret che vanta peculiarità uniche e una qualità elevata. La dimensione è variabile e il peso è solitamente compreso tra 1 e 5 kg. La buccia è di colore verde e racchiude una polpa di colore arancio, di consistenza soda e poco fibrosa e dal sapore molto dolce.

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Zucca Mantovana

7 Ottobre 2022

Pisto di Maiale

Il Pisto è un prodotto tipico della provincia di Mantova, che ha origine dall’utilizzo dell’impasto residuo della produzione dei salami. Di consistenza morbida, non ha caratteristiche proprie di forma, peso e pezzatura perché l’impasto assume la forma del contenitore in cui è riposto. Viene bollito e consumato caldo con contorno di polenta o viene utilizzato come condimento nel famoso Riso alla Pilota.

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Pisto di Maiale

6 Ottobre 2022

Ciclovia del Po

Oltre 600 km sulle sponde del fiume Po, che attraverso tutta la Pianura Padana, da Torino a Venezia.

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Ciclovia del Po

6 Ottobre 2022

Orto carolingio

Ricostruzione di un orto-giardino medievale, che prende spunto dal “Capitulare de Villis” emanato da Carlo Magno verso la fine dell’VIII secolo per disciplinare le attività agricole dell’impero.

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Orto carolingio

29 Settembre 2022

Ragù d’anatra

Il ragù d’anatra muta (nèdar mut) è un piatto tradizionale della cucina contadina mantovana. Questa tipologia di anatra trova infatti il suo habitat naturale negli stagni, canali e acquitrini tipici del paesaggio mantovano. Sovente era allevata anche nelle corti, insieme agli altri animali domestici.

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Ragù d’anatra

29 Settembre 2022

Tortelli di zucca con sugo di salsiccia

I tortelli di zucca sono uno dei piatti tipici della tradizione Mantovana e sicuramente uno dei piatti più conosciuti in Italia, anche perché legati alla tradizione natalizia: i tortelli di zucca sono da sempre il tipico primo piatto da consumare durante la cena della Vigilia di Natale.
In quanto alle sue origini, si pensa che i tortelli di zucca abbiano origini rinascimentali e che siano stati ideati dopo la conquista europea dell’America a causa della grande quantità di zucca, ingrediente principale dei tortelli. Il condimento tradizionale dei tortelli di zucca è costituito da burro fuso in tegame, leggermente scurito ed aromatizzato con salvia, mentre nel Basso mantovano si utilizza burro soffritto con cipolla e pomodoro, unito a salsiccia di maiale.

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Tortelli di zucca con sugo di salsiccia

29 Settembre 2022

Eventi Sabbioneta

Sabbioneta Piazza aperta alla Creatività ed all’immaginazione.

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Eventi Sabbioneta

29 Settembre 2022

Eventi San Benedetto Po

Tante occasioni per vivere esperienze indimenticabili.

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Eventi San Benedetto Po

29 Settembre 2022

Eventi Castiglione delle Stiviere

Grandi eventi, concerti e mostre per vivere il territorio.

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Eventi Castiglione delle Stiviere

29 Settembre 2022

Percorso della Terra

L’itinerario si snoda tra campi coltivati. Alcune soste luongo il percorso, in corrispondenza di alcuni cartelli, aiutano ad approfondire al conoscenza di questo paesaggio rurale.

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Percorso della Terra

29 Settembre 2022

Percorso dei Ponti

L’itinerario si snoda seguendo un canale di bonifica. Alcune soste luongo il percorso, in corrispondenza di alcuni cartelli, aiutano ad approfondire al conoscenza di questo paesaggio.

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Percorso dei Ponti

29 Settembre 2022

Percorso del Po

L’itinerario si snoda lungo il fiume Po, tra San Benedetto Po e la frazione di Portiolo. Alcune soste luongo il percorso, in corrispondenza di alcuni cartelli, aiutano ad approfondire al conoscenza di questo paesaggio fluviale.

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Percorso del Po

29 Settembre 2022

LENTO – L’esperienza necessaria al turista che osserva

Il cammino della pianura: percorso, disegnato in 8 tappe ad anello, da San Benedetto Po a Grazie di Curtatone. Oltre 90 km percorribili a piedi o in bicicletta, alcuni tratti offrono anche la possibilità di spostarsi via acqua imbarcandosi anche con biciclette al seguito.

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LENTO – L’esperienza necessaria al turista che osserva

29 Settembre 2022

Via Romea Germanica Imperiale

Da Trento ad Arezzo, la Via Romea misura 560 km ed è una delle principali rotte viarie utilizzate sia anticamente sia ai giorni nostri. È un viaggio nel tempo che ripercorre oltre 2000 anni caratterizzati dalle più importanti vicende che hanno costruito l’Italia di oggi. Percorribile a piedi e in bici (in parte è accessibile anche ai cavalli).

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Via Romea Germanica Imperiale

29 Settembre 2022

Via Carolingia

Il Cammino valorizza l’antica via percorsa da Carlo Magno da Aquisgrana sino a Roma nell’anno 800 d.c., per essere incoronato imperatore. L’itinerario offre diverse percorribilità a piedi,in bicicletta e a tratti anche in canoa oppure con tratti in motonave intorno ai laghi di Mantova sino al Po, con l’obiettivo di diffondere a livello locale, nazionale e internazionale la conoscenza e la fruibilità di questi territori. La quinta tappa del tracciato mantovano collega Governolo a Mirasole (Frazione di San Benedetto Po) passando per San Benedetto.

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Via Carolingia

29 Settembre 2022

Via Matildica

Da Mantova a Lucca, un cammino alla scoperta di Matilde di Canossa lungo 285 chilometri che attraversa in 11 tappe (con 3 varianti) il territorio di 3 regioni italiane (Lombardia, Emilia, Toscana) ricche di cultura, tradizioni, paesaggi.
La prima tappa collega Mantova a San Bendetto per poi proseguire verso Guastalla e Reggio Emilia.

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Via Matildica

29 Settembre 2022

Vini

Lambrusco Mantovano DOC
Il Lambrusco Mantovano è un prodotto a denominazione di origine protetta dal 1987, e viene attualmente prodotto in due diverse sottozone di produzione: nei comuni di Viadana e Sabbioneta viene prodotto il Lambrusco Mantovano DOP Viadanese Sabbionetano; mentre il Lambrusco Mantovano DOP Oltrepò Mantovano è prodotto nei comuni di Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Quistello, San Benedetto Po, Revere, Poggio Rusco e Sermide.

Garda Colli Mantovani DOC
La denominazione d’origine Garda Colli Mantovani fa parte del Consorzio Vini Mantovani e i suoi territori sono tutti diffusi nella provincia di Mantova. Nel 1976 più di mille ettari di terreni collinari ottennero il marchio DOC Garda Colli Mantovani.
La zona di produzione è compresa nell’Anfiteatro Morenico del Garda con altitudine massima di 200m, caratterizzata da un clima mite e ventilato.

Sabbioneta IGT
La zona di produzione delle uve per ottenere i mosti adatti alla IGT Sabbioneta comprendono l’intero territorio dei comuni di Sabbioneta, Viadana e Commessaggio, tutti in provincia di Mantova. Nei comuni di Viadana e Sabbioneta è anche presente la DOC Lambrusco Mantovano, vitigno autoctono della zona, ma la maggior parte dei vitigni fanno tutti parte della menzione Sabbioneta IGT.

Quistello IGT
Quistello è l’Indicazione Geografica Tipica del Consorzio Vini Mantovani che si produce solo in quattro comuni del mantovano: Quistello, Quingentole, San Giacomo delle Segnate e San Giovanni del Dosso.

Alto Mincio IGT
Il Consorzio Vini Mantovani annovera un’indicazione geografica tipica, l’Alto Mincio, prodotta solo in pochi comuni della provincia di Mantova, in particolare comprende il territorio dei comuni di Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio, Solferino e Volta Mantovana.
La zona della IGP Alto Mincio comprende un’area collinare della provincia di Mantova, definita ‘morenica’ perché appartenente all’Anfiteatro Morenico del Garda con quote massime di 200 m di altitudine.

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Vini

29 Settembre 2022

Grana Padano

Il Grana Padano DOP si produce esclusivamente con latte crudo, proveniente dalla zona di produzione, parzialmente decremato per affioramento naturale, munto non più di due volte al giorno da bovine alimentate secondo regole precise e lavorato esclusivamente in caldaie in rame o con rivestimento interno in rame a forma di campana rovesciata, da ognuna delle quali si ricavano due forme.
Al latte in caldaia viene aggiunto il siero innesto naturale, viene poi riscaldato a una temperatura di 31-33 C° e addizionato di caglio di vitello per la coagulazione. Si procede con la rottura della cagliata con lo spino e alla successiva cottura sotto agitazione fino ad una temperatura di 53 – 56 C°.
La massa caseosa si deposita sul fondo della caldaia ed è lasciata riposare fino ad un massimo di 70 minuti, perché rassodi e spurghi il siero. Infine gli operatori, con una pala in legno ed un telo (“schiavino”), la sollevano all’interno della caldaia e la tagliano in due parti uguali, le “forme gemelle”. Ognuna di esse è avvolta in un telo di lino, estratta dalla caldaia e posta sullo spersore.
Dopo circa 24 ore si sostituisce la fascera con una di acciaio, costellata di piccoli fori e leggermente bombata, che in un giorno circa dà al formaggio la definitiva forma caratteristica: scalzo convesso e piatti piani. A quel punto, è pronto per la salatura, immerso in una soluzione di acqua e sale per un periodo che varia dai 14 ai 30 giorni. Dopo l’asciugatura in un locale adatto detto camera calda o locale di stufatura, inizia la stagionatura, da un minimo di 9 a oltre 20 mesi, in ambienti ben coibentati, con moderni sistemi di controllo della temperatura, dell’umidità e dell’aerazione.
Durante il lungo periodo della stagionatura, il Grana Padano subisce una serie di mutamenti chimico-fisici, e microbiologici che si riflettono sulle sue caratteristiche organolettiche.
In questi mesi le forme vengono curate, pulite e girate ogni 15 giorni circa. Queste operazioni un tempo completamente manuali, oggi sono assicurate da macchine spazzolatrici e rivoltatrici robottizzate.

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Grana Padano

29 Settembre 2022

Tortelli melone e peperoncino

Innovativo tortello che rivisista la tradizione dei tortellid i zucca mantovani inserendo nel ripieno il melone, prodotto tipico del territorio, e il peperoncino, di cui Sabbioneta è uno dei principali e più innovativi produttori d’Italia.

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Tortelli melone e peperoncino

29 Settembre 2022

Biscotti “Filos”

Biscotti caserecci con noci, pinoli, cioccolato o menta a pezzetti. Il termine “filos” indica, nel dialetto locale, il ritrovarsi tipico delle vecchie famiglie rurali a fine giornata.

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Biscotti “Filos”

29 Settembre 2022

Santuario della Madonna di Vigoreto

Risalente al XVI secolo, ospita la sezione museale Perfetta letizia, ovvero “La povertà di San Francesco”.

Il santuario fu costruito nel luogo dove, nell’anno 1543, la Vergine apparve ad alcuni abitanti del luogo, nelle adiacenze di un pilastro posto in prossimità di un incrocio di strade sul quale si trovava affrescata l’immagine della Madonna di Loreto, incominciando a fare miracoli.

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Santuario della Madonna di Vigoreto

29 Settembre 2022

Oratorio di San Rocco

E’ qui collocata la sezione museale Pinacoteca San Luca, una consistente quadreria che raccoglie importanti tele dipinte. Accanto alle antiche pale d’altare è possibile ammirare anche una sezione di arte moderna. Come tutta la città di Sabbioneta, anche l’Oratorio di San Rocco, collocato nell’omonima piazza attigua a Piazza Ducale, si fa risalire alla metà del secolo XVI.

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Oratorio di San Rocco

29 Settembre 2022

Sinagoga ebraica

Luogo di culto e di riunione della comunità ebraica della città, fu costruita nel 1824 su progetto dell’architetto Carlo Visioli, nello stesso edificio dove si trovava la precedente, più piccola, sala di preghiera. Localizzata in quello che fu per secoli il quartiere ebraico (a Sabbioneta non fu mai istituito un vero e proprio ghetto) ad essa si accede da uno scalone in pietra di Verona che, con quattro rampe, porta alla sala di preghiera; ulteriori due rampe conducono al matroneo. Di proprietà della Comunità Ebraica di Mantova, venne riaperta al pubblico nel 1994 dopo decenni di abbandono seguiti allo scioglimento della locale Comunità.

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Sinagoga ebraica

29 Settembre 2022

Museo di Arte Sacra

Al centro della sala in una teca in cristallo è conservato il volume degli Statuti penali e civili dello Stato di Sabbioneta. Dall’atrio si attraversa un grazioso giardino botanico con numerose essenze, disseminato di marmi settecenteschi. Notevole l’organo donato da Vespasiano Gonzaga Colonna alla comunità sabbionetana. In una teca blindata è custodito l’elemento più importante delle collezioni quivi esposte, ovvero il pendente del collare dell’Ordine Cavalleresco del Toson d’Oro, del quale Vespasiano fu insignito nel 1585, rinvenuto nel 1988 nella tomba del duca, rimasto con il Sablonetae Conditor nel sacello per quattrocento anni. Un elemento araldico e documentario di fascino e suggestione straordinari, la cui preziosità trascende la consistenza aurea del pezzo.

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Museo di Arte Sacra

29 Settembre 2022

Anello di San Luigi o Anello dei Gonzaga

Ciambella dolce tipica a base di burro, uova e ricoperta da scaglie di mandorle. La ricetta è stata rivisitata dalla fantasia dei pasticceri locali che ne propongono curiose varianti. Il nome deriva dalla forma del colletto che indossava il Santo, al cui ricordo è dedicato il dolce stesso.

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Anello di San Luigi o Anello dei Gonzaga

29 Settembre 2022

Chiesa di Santa Giulia (Grole)

Situata nella frazione di Grole, la chiesa parrocchiale fu costruita nel 1737 sui resti di una precedente, di cui è testimonianza l’affresco sulla parete destra dell’interno.
La chiesa è a navata unica ed è abbellita da una pala d’altare settecentesca raffigurante Santa Giulia e da opere dello scultore Gino Salvarani.

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Chiesa di Santa Giulia (Grole)

29 Settembre 2022

Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio

Il palazzo venne acquistato a metà Quattrocento da Bartolomeo Pastorio, ed è celebre per aver ospitato Henry Dunant nel Giugno del 1859, il giorno che seguì l’inizio la battaglia di Solferino e San Martino. All’interno si può ammirare la “Sala dei Paesaggi”, caratterizzata da una volta a vele tardo rinascimentale e ornata, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, da una serie di vedute a monocromo

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Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio

29 Settembre 2022

Zona Umida di Valle

Sito di Interesse Comunitario che si estende su una superficie di 115,75 ettari. Inserito all’interno della Rete Ecologica Regionale nel Corridoio Regionale Primario, presenta al suo interno alcune unità ecosistemiche di interesse naturalistico costituite dai boschi di roverella, localizzati sui pendii dei versanti collinari, boschi di saliceto di ripa, lembi relitti di prato arido sui pendii assolati e scoscesi prevalentemente esposti a Sud, oltre all’importante presenza della zona umida di Valle con vegetazione ripariale e palustre, presenti nelle valli intermoreniche.

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Zona Umida di Valle

29 Settembre 2022

Complesso Morenico di Castiglione delle Stiviere

Sito di Interesse Comunitario che si estende su una superficie di 115,75 ettari. Inserito all’interno della Rete Ecologica Regionale nel Corridoio Regionale Primario, presenta al suo interno alcune unità ecosistemiche di interesse naturalistico costituite dai boschi di roverella, localizzati sui pendii dei versanti collinari, boschi di saliceto di ripa, lembi relitti di prato arido sui pendii assolati e scoscesi prevalentemente esposti a Sud, oltre all’importante presenza della zona umida di Valle con vegetazione ripariale e palustre, presenti nelle valli intermoreniche.

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Complesso Morenico di Castiglione delle Stiviere

29 Settembre 2022

Torta di tagliatelle

Dolce a base di pasta frolla, un ripieno di mandorle, cedro candito, zucchero e liquore e una copertura di tagliatelle all’uovo. Queste ultime diventano croccanti dopo la cottura al forno. Da servire durante le feste di Natale o a Pasqua.

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Torta di tagliatelle

29 Settembre 2022

Sugolo

Delizioso budino realizzato anticamente con l’uva scartata dalla vendemmia, perché rovinata all’esterno. E’ un dolce molto semplice: oltre al succo d’uva, si utilizza zucchero e farina. Si gusta da solo o insieme alla torta sbrisolona.

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Sugolo

29 Settembre 2022

Sbrisolona

La Sbrisolona è un dolce originario della città di Mantova, la sua ricetta originale risale a prima del ‘600 quando arrivò addirittura alla corte dei Gonzaga e fu arricchita con zucchero, spezie e mandorle che ne esaltarono il gusto e l’aspetto.
Conosciuta anche come sbrisulòna, sbrisolìna, sbrisulùsa o sbrisulàda a seconda della dislocazione lombarda, il nome deriva dal sostantivo brìsa, che in mantovano significa briciola. Caratteristica inconfondibile di questa torta simbolo della pasticceria mantovana è infatti la sua friabilità che permette di “sbriciolarla” con estrema facilità. La Sbrisolona, infatti, si presenta sotto forma di tante grosse briciole tutte attaccate tra loro che non vanno assolutamente tagliate in fette regolari, ma esclusivamente spezzate con le mani.
In passato era detta anche Torta delle tre tazze perché l’esatta quantità dei singoli ingredienti – farina, mandorle, zucchero e burro in trecento grammi l’uno – era pari al volume di una tazza. Nasce infatti come una torta povera, della tradizione contadina e pare si preparasse solo per le occasioni speciali, come matrimoni o nascite.
Col passare degli anni gli ingredienti si sono raffinati seguendo il gusto degli abitanti della città di Mantova: oggi la torta Sbrisolona è molto conosciuta anche all’estero come parte del patrimonio culinario italiano, e ha ottenuto il riconoscimento di Prodotto Agroalimentare Tradizionale Lombardo (P.A.T.).
L’impasto di questo dolce da forno è costituito da farina, mandorle, burro, uova e lievito, lavorati pochissimo per evitare che il burro, riscaldandosi, diventi troppo compatto perdendo così la caratteristica forma scomposta. La torta si contraddistingue infatti per le sue irregolarità, per la poca lavorazione dell’impasto e per la presenza di mandorle tagliate grossolanamente che contribuiscono oltre che a rafforzare il sapore dolce e a incrementare la nota “croccante”. Ha forma quadrata o rettangolare, di color nocciola chiaro, con lati di lunghezza variabile e spessore di 2,5 cm. Il gusto è ricco e dolce, con note decise di mandorle e burro. È tradizione consumarla bagnandola con la grappa o accompagnata con il caffè a colazione o con il the a merenda.

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Sbrisolona

29 Settembre 2022

Mostarda mantovana

Diversi documenti testimoniano la presenza della mostarda nelle tavole dei signori di Mantova e nelle mense dei Gonzaga, sembra che Isabella d’Este non potesse mai rimanerne senza e che Andrea Mantegna coltivasse mele cotogne per preparare squisite mostarde. Un piatto antico e signorile dunque, che con il tempo è diventato un alimento popolare e si è legato alla tradizione contadina locale come una grande specialità culinaria che permetteva di conservare la frutta e la verdura per il periodo invernale.
Preparata tradizionalmente con l’utilizzo di mele cotogne o campanine, la mostarda mantovana accompagna alla perfezione piatti di carne e formaggi ed è lo storico ripieno dei tortelli di zucca. Oggi è inserita nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Lombardi ed è difesa e tutelata dalla Comunità della Mostarda Mantovana, un ente che fa capo a Slow Food.
La tradizione prevede l’utilizzo di due varietà antiche di frutto: la mela campanina (la piccola mela tipica della zona, chiamata comunemente “antica mela della nonna”, dalla polpa dolce e profumata, ricchissima di sostanze antiossidanti) e la mela cotogna (dolcissima, con delicato sentore di miele e proprietà straordinarie).
Nonostante il processo di canditura, la mostarda conserva l’alto contenuto di vitamine della frutta, soprattutto quella A. È bene servirla a fine pasto in quanto favorisce la digestione: la presenza della senape, infatti, esercita un alto potere stimolante sulla produzione dei succhi gastrici.

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Mostarda mantovana

29 Settembre 2022

Luccio in salsa

Il luccio è il tipico pesce dei corsi d’acqua mantovani. Il piatto è antico e ha origine popolare. Secondo la ricetta tradizionale, il luccio viene bollito e insaporito da una salsa a base di capperi, vino e verdure. Di solito è abbinato alla polenta.

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Luccio in salsa

29 Settembre 2022

Stracotto d’asino

Piatto adato alle fredde giornate invernali, meglio se accompagnato dalla polenta. La sua preparazione inizia il giorno prima. Bisogna infatti marinare a lungo la carne d’asino, per ammorbidirla ed evitare che il sapore sia troppo intenso.

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Stracotto d’asino

29 Settembre 2022

Riso alla pilota

Deve il suo nome agli operai addetti alla pilatura, ovvero l’operazione di sbucciatura e pulitura del riso. A caratterizzare il piatto è la sua particolare cottura che, a differenza del comune risotto, lo rende asciutto e sgranato. Alla fine, viene condito con salamella, burro e formaggio grattugiato.

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Riso alla pilota

29 Settembre 2022

Capunsei

Gnocchetti di pane dalla forma cilindrica e affusolata conditi con burro, salvia e formaggio. Tipico piatto della tradizione contadina, povero ma sostanzioso, prevede nella preparazione il riutilizzo del pane raffermo grattugiato. Può essere anche servito in brodo e presentare varianti da una località all’altra dell’Alto Mantovano.

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Capunsei

29 Settembre 2022

Agnoli

Gli agnolini, detti anche cappelletti o marubini, a seconda che si mangino in città, nel basso mantovano, o nell’Oglio Po, sono la pasta ripiena principe della cucina mantovana, il piatto tradizionale del giorno di Natale. Come spesso accade per questi piatti tipici, non esiste un’unica ricetta codificata, molte sono le varianti nel ripieno introdotte dalle famiglie mantovane. La ricetta che viene presentata è composta da ingredienti equilibrati che possono eventualmente essere una buona indicazione per le proprie personali elaborazioni. Tra le varianti vale la pena citare gli agnolini con ripieno di stracotto e il bevr’in vin, nel quale la pasta è servita in una scodella di brodo caldo con l’aggiunta di lambrusco.

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Agnoli

29 Settembre 2022

Tortelli di zucca

Tortelli di pasta sfoglia dal sapore ricco e agrodolce che dipende dal ripieno di zucca accompagnato agli amaretti e alla mostarda di pere. La ricetta tradizionale è stata codificata già nel Rinascimento, secondo il gusto dell’epoca. Il Una spolverata di formaggio aggiunge al piatto una tonalità salata.

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Tortelli di zucca

8 Settembre 2022

Eventi Mantova

Mantova Città di festival, manifestazioni e spettacoli da vivere tutto l’anno.

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Eventi Mantova

8 Settembre 2022

Food Valley Bike

Viaggio di 77 km all’insegna della cultura e dell’enogastronomia da Parma a Buseto, passa a pochi km da Sabbioneta.

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Food Valley Bike

8 Settembre 2022

Ciclovia dell’Oglio

Percorso di circa 280 km che attraversa da nord a sud il territorio lombardo incontrando le province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. La partenza è posta al Passo del Tonale, a 1.883 mt di quota nel cuore delle montagne del Parco dell’Adamello, mentre l’arrivo è posto a quota 21 metri, presso il Ponte di Barche a San Matteo delle Chiaviche: 1.862 metri il dislivello lungo un percorso all’80% su asfalto e 20% su sterrato. Il prestigioso riconoscimento di “ciclabile più bella d’Italia” per l’anno 2019 è stato decretato dalla giuria di esperti del premio Italian Green Road Award

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Ciclovia dell’Oglio

8 Settembre 2022

Strada europea de teatri storici

La Strada Europea dei Teatri Storici, nata nel 2007, unisce oggi, attraverso otto strade nazionali, i principali teatri storici d’Europa, permettendo un viaggio esclusivo nella cultura teatrale. Si tratta del più grande progetto culturale nella Unione Europea. Il Teatro all’Antica di Sabbioneta aderisce alla European Route of Historic Theatres ed è Route Manger (coordinatore) per la Strada dei Teatri Storici Italiani

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Strada europea de teatri storici

8 Settembre 2022

Via Postumia

La Via Postumia, fatta costruire nel 148 a.C. dal console Spurio Postumio Albino per scopi prevalentemente militari, attraversava i territori della Gallia Cisalpina congiungendo i porti di Genova e Aquileia. L’itinerario è lungo più di 900 km e attraversa importanti città e luoghi storici del nord Italia.

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Via Postumia

8 Settembre 2022

Cammino di Santa Giulia

Cammino di 475 km da Livorno a Brescia, in 25 tappe. Itinerario storico, spirituale, naturalistico evocativo della traslazione delle reliquie di santa Giulia, avvenuta in epoca Longobarda per volontà di Re Desiderio e di sua moglie Ansa nel 762 ca.

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Cammino di Santa Giulia

8 Settembre 2022

Malfacc

Primo piatto tipico, il disciplinare De.C.O. ne descrive la tradizione, le caratteristiche della pianta dei “Pamoi” (ingrediente principale) e la ricetta per la preparazione.

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Malfacc

8 Settembre 2022

Salame nostrano

Insaccato tipico, il disciplinare De.C.O. ne descrive il processo produttivo, la scelta del maiale, la amcellazione, la lavorazione dell carni e la stagionatura.

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Salame nostrano

8 Settembre 2022

Mud.Ri. Percorso del Museo Diffuso del Risorgimento
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Mud.Ri. Percorso del Museo Diffuso del Risorgimento

8 Settembre 2022

Percorso all’origine della Croce Rossa

Nato a Ginevra l’8 maggio 1828, Jean Henry Dunant, divenne l’uomo che cambiò per sempre l’idea di aiuto umanitario. Il 24 giugno 1859, circa 300 mila soldati si scontrarono nelle zone di San Martino e Solferino, lasciando alle spalle 40 mila feriti e innumerevoli morti e dispersi. Castiglione delle Stiviere divenne un immenso ospedale nel quale tutta la popolazione si prodigò per aiutare e curare le migliaia di feriti.

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Percorso all’origine della Croce Rossa

8 Settembre 2022

Percorso Aloisiano

A Castiglione delle Stiviere, 9 Marzo 1568, nacque colui che diventerà il Santo Patrono Mondiale della Gioventù: Luigi Gonzaga. Nella città sono presenti molteplici tracce della sua esistenza, tra cui una stele situata tra le mura del Castello che indica il punto esatto in cui il Santo venne alla luce.

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Percorso Aloisiano

8 Settembre 2022

Cammino di fede e solidarietà

Cammino di Fede e Solidarietà, è un percorso che unisce tutti i propri comuni soci sotto l’emblema di un unico tema, ovvero quello della spiritualità e della solidarietà civile. Il Cammino di Fede e Solidarietà non ha un inizio o una fine. È un sentiero circolare che si può intraprendere da qualsiasi punto. Il Cammino è pensato per portare il visitatore all’esperienza diretta della conoscenza dei luoghi di nascita e di vita di tre grandi Santi: San Luigi Gonzaga a Castiglione delle Stiviere, Beata Paola Montaldi a Volta Mantovana e Sant’Angela Merici a Desenzano del Garda. Il tema principale del cammino, ovvero quello religioso, è arricchito dalle bellezze paesaggistiche del territorio.

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Cammino di fede e solidarietà

30 Agosto 2022

Museo Internazionale della Croce Rossa

Il Palazzo Triuzzi Longhi, costruito al finire del ‘700, appartenne ad una nobile famiglia castiglionese che nel 1959 per iniziativa di Enzo Boletti, ospita il Museo Internazionale della Croce Rossa. La visita del Museo consente di vivere il percorso di questa grande organizzazione Internazionale, dalla sua nascita – con i sette principi fondamentali – alla sua evoluzione, con particolare attenzione alle attività odierne, svolte in varie parti del mondo.

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Museo Internazionale della Croce Rossa

30 Agosto 2022

Museo Storico Aloisiano

In un complesso edilizio risalente la prima metà del ‘500 si trova il Collegio delle Vergini di Gesù, fondato il 21 giugno 1608 dalle nipoti del Santo Patrono San Luigi Gonzaga. Di indiscutibile valore artistico è il cosiddetto “Orologio di San Luigi” donato a Marta Tana, allora in attesa del suo primogenito, il raffinato cimelio a forma di tempietto rinascimentale fu realizzato dall’illustrissima mano di Jan Valin.

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Museo Storico Aloisiano

30 Agosto 2022

Palazzo Menghini – Galleria d’arte moderna e contemporanea

Nel novembre del 1907 l’avvocato Carlo Menghini acquista dalla signorina Ciria Rossi Candrini il terreno su cui sorgerà il futuro Asilo Menghini. Attualmente Palazzo Menghini, ex sede dell’Asilo, oltre ad ospitare l’Infopoint, è la sede della Galleria d’Arte moderna e contemporanea di Castiglione delle Stiviere e ospita la mostra permanente: “Segno e identità di una Comunità. Grandi artisti del Novecento castiglionese”.

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Palazzo Menghini – Galleria d’arte moderna e contemporanea

30 Agosto 2022

Convento di Santa Maria

Il complesso conventuale, molto scenografico grazie all’elegante loggiato disposto su due piani, fu eretto intorno al ‘500 sui resti di una costruzione più antica. A promuovere l’opera fu padre Girolamo Redini, fondatore della Congregazione degli Eremiti di Santa Maria, ai quali in seguito subentrarono i Frati Minori Osservanti, detti Zoccolanti. Nel 1567, divenuto marchese di Castiglione, Ferrante Gonzaga scelse di adibire una parte del complesso a dimora di campagna della famiglia.

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Convento di Santa Maria

30 Agosto 2022

Chiesa della Palazzina

La chiesa fu costruita nel 1662 durante il principato di Ferdinando I e fu dedicata alla Beata Vergine della Visitazione. L’opera fu realizzata in brevissimo tempo grazie al concorso di elargizioni private, in particolare a quelle del farmacista castiglionese Cesare Nicolazzi Romano che aveva scoperto in quei luoghi muri affrescati e un’antica pittura che raffigurava la Madonna col bambino (1300).

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Chiesa della Palazzina

30 Agosto 2022

Famedio

Un tempio a pianta ottagonale, oggi adibito a Famedio (tempio degli uomini illustri) in onore dei caduti di tutte le guerre. In origine la chiesa era dedicata alla Madonna del Rosario: fu infatti su richiesta della Compagnia del Santissimo Rosario che Ferdinando I Gonzaga ne ordinò la costruzione nel 1640. La chiesa venne sconsacrata alla fine del ‘700 e riconsacrata come Famedio nel 1922.

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Famedio

30 Agosto 2022

Eremo della Ghisiola

L’edificio, che fa parte di un piccolo complesso conventuale che oggi ospita i padri Dehoniani, è dedicato alla Madonna della Neve, ma è più noto dalla più antica tradizione come Ghisiola o Santa Maria della Rosa. Fin dal tempo dei Gonzaga, l’eremo ebbe un ruolo importante nelle tradizioni religiose castiglionesi. I Lunedì di Pasqua le donne vi si recano scalze in espiazione dei propri peccati.

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Eremo della Ghisiola

30 Agosto 2022

Chiesa dei Cappuccini

La costruzione della chiesa e del convento, destinati ad accogliere i Cappuccini espulsi dalla Repubblica Veneta, fu realizzata tra il 1606 e il 1610 per decisione di Francesco Gonzaga. Il principe, animato da una profonda sensibilità religiosa, soprattutto dopo la beatificazione del fratello Luigi, si impegnò molto nel favorire e sviluppare la presenza di ordini religiosi a Castiglione, tanto che seguì personalmente i lavori del complesso conventuale, progettandone alcune parti.

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Chiesa dei Cappuccini

30 Agosto 2022

Duomo Ss. Nazario e Celso

Costruito in stile neoclassico, opera dell’architetto milanese Giambattista Groppi sorge sul luogo in cui già esisteva un’antica chiesa di epoca medievale, divenuta Collegiata nel 1607. Per la sua costruzione, iniziata nel 1761, è stato utilizzato in gran parte il materiale del distrutto castello dei Gonzaga.

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Duomo Ss. Nazario e Celso

30 Agosto 2022

Basilica di San Luigi Gonzaga

In questo santuario, elevato a basilica minore nel 1964 da Papa Paolo VI, è custodita la reliquia del teschio di San Luigi Gonzaga. Qui sono illustrati gli episodi più significativi della vita del Santo. La costruzione della chiesa – elevata a basilica nel 1964 – iniziò nel 1608 e venne ultimata nel secolo successivo. Lo stile è barocco e il progetto è del padre gesuita Luca Bienni di Salò.

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Basilica di San Luigi Gonzaga

30 Agosto 2022

Complesso Monastico Polironiano e Museo Civico Polironiano

Il complesso monastico Polironiano, fondato nel 1007 da Tedaldo di Canossa, si innalzava sull’isola che trova la sua dimensione tra il fiume Po e il fiume Lirone. Il Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po, uno dei maggiori musei etnografici d’Italia, presenta la parte materiale della cultura e della società rurale e anche gli aspetti immateriali legati alla magia, religione popolare, leggende locali e alle espressioni artistiche del mondo padano.

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Complesso Monastico Polironiano e Museo Civico Polironiano

30 Agosto 2022

Chiesa della Beata Vergine Incoronata

La Chiesa dell’Incoronata, impreziosita dal severo mausoleo del duca, sul quale spicca la statua bronzea di Vespasiano eseguita da Leone Leoni, doveva fungere da cappella palatina e da pantheon della dinastia dominante. Per tale ragione venne affidata alla cura dei frati Serviti, presenti a Sabbioneta dal 1448.

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Chiesa della Beata Vergine Incoronata

30 Agosto 2022

Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta

L’imponente edificio religioso fu fatto erigere da Vespasiano, il quale ordinò, nel 1562, l’abbattimento dell’antica parrocchiale, eretta all’interno delle mura del Castello. Il signore di Sabbioneta affidò il progetto della nuova chiesa a Pietro Martire Pesenti, detto “il Sabbioneta”, poi consacrata e officiata dal 1582.

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Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta

30 Agosto 2022

Galleria degli Antichi

Il “Corridor grande nella piazza del castello” – così era anticamente definito – fu edificato tra il 1583 e il 1586; esso presenta un articolato esterno in pietra a vista costituito, nel piano inferiore, da ventisei arcate, per una lunghezza di circa 97 metri. Terza in Italia per lunghezza dopo La Galleria delle Carte Geografiche in Vaticano e la Galleria degli Uffizi a Firenze.

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Galleria degli Antichi

30 Agosto 2022

Palazzo Giardino

Denominato anche “Il Casino”, villa riservata principe; un luogo di delizie in cui Vespasiano si ritirava per trovare sollievo dagli impegni di governo. Qui più che altrove traspare la versatile personalità del duca, il culto per l’antichità classica e l’ideale umanistico.

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Palazzo Giardino

30 Agosto 2022

Palazzo Ducale

Palazzo Ducale, il più antico tra gli edifici costruiti da Vespasiano, fu realizzato tra il 1560 e il 1561 dopo che un violento incendio, nel novembre 1559, aveva devastato la struttura precedente. Esso, sede politica e amministrativa, si sviluppa su quattro livelli: il seminterrato, il piano terra, il piano nobile e il piano ammezzato.

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Palazzo Ducale

30 Agosto 2022

Teatro all’Antica

Vespasiano Gonzaga conobbe l’architetto Vincenzo Scamozzi, allievo del Palladio, nel 1587, durante il soggiorno a Venezia per ricevere il titolo di patrizio veneto. Scamozzi accettò l’invito del duca di recarsi a Sabbioneta con il progetto del teatro di corte. Il 10 maggio 1588 l’architetto consegnò il disegno di uno spazio legato alla concezione antica con importanti innovazioni che piacquero al committente.

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Teatro all’Antica

29 Agosto 2022

Parco Periurbano

Il Parco periurbano della città di Mantova è uno spazio verde, aperto a pedoni, ciclisti e sportivi, che segue le sponde dei tre laghi formati dal fiume Mincio intorno al capoluogo ed è attraversato da un sistema di vie ciclopedonali e di sentieri.

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Parco Periurbano

29 Agosto 2022

Casa del Mantegna

La costruzione fu iniziata nel 1476 ma si protrasse per moltissimi anni. Il disegno del
progetto è, con molta probabilità, da attribuire allo stesso Mantegna che realizzò una singolarissima costruzione in cui un quadrato (la forma si può vedere facilmente dall’esterno) contiene perfettamente un cerchio (la forma da cui si è avvolti entrando nel cortile). Sul cortile circolare si affacciano le stanze del pianterreno e del primo piano, oggi adibite ad esposizioni e mostre.

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Casa del Mantegna

29 Agosto 2022

Museo Tazio Nuvolari

Il museo è dedicato alla memoria di Tazio Nuvolari, indimenticabile campione che Ferdinand Porsche definì “il più grande pilota del passato, del presente e dell’avvenire”. Raccoglie i trofei, le targhe e le coppe vinte dal “Mantovano volante”, nonché una ricca
collezione di medaglie d’oro ed effetti personali del campione.

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Museo Tazio Nuvolari

29 Agosto 2022

Casa della Beata Osanna Andreasi

Dimora della nobile famiglia Andreasi, rimasta pressoché intatta come luogo delle memorie di Osanna (1449-1505), laica domenicana, compatrona di Mantova e consigliera dei Gonzaga, beatificata nel 1515. La casa, progettata da Luca Fancelli, costituisce un esempio di dimora signorile quattrocentesca in gran parte affrescata e arredata.

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Casa della Beata Osanna Andreasi

29 Agosto 2022

Galleria Museo Valenti Gonzaga

L’antica dimora storica dei marchesi Valenti Gonzaga, ora Galleria Museo, rappresenta l’espressione più ricca del Barocco a Mantova. Il percorso museale è impreziosito dagli affreschi del pittore fiammingo Frans Geffels e dal fastoso apparato decorativo di Giovan Battista Barberini.

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Galleria Museo Valenti Gonzaga

29 Agosto 2022

Museo Numismatico

La collezione della Banca Agricola Mantovana ospitata nel caveau della sede dell’omonima Fondazione costituisce, unitamente a quella formata dal re d’Italia Vittorio Emanuele III ed esposta a Palazzo Massimo in Roma, la più completa raccolta di antiche monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga dal XII al XIX secolo.

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Museo Numismatico

29 Agosto 2022

Teatro Sociale

Questo teatro, affacciato su quella che un tempo era piazza Impero, fu progettato da
Luigi Canonica e venne realizzato tra il 1818 e il 1822. Lo stile è neoclassico con sei colonne e frontone triangolare in facciata. L’interno, con tre ordini di palchi e due di gallerie, fu utilizzato per molti anni anche come cinema. Oggi ospita spettacoli di prosa,
balletti, concerti e opera lirica.

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Teatro Sociale

29 Agosto 2022

Museo di Palazzo d’Arco

Domina la piazza omonima e fu costruito nel 1782 da Antonio Colonna per i conti D’Arco,
originari del Trentino e trasferitisi a Mantova nel 1470. Nel 1973, l’ultima discendente volle che il palazzo divenisse fondazione. Ora è diventato un museo in cui si possono visitare vari ambienti completamente arredati, che danno una chiara idea di come doveva essere una nobile dimora mantovana tra il Settecento e l’Ottocento.

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Museo di Palazzo d’Arco

29 Agosto 2022

Madonna della Vittoria

Il marchese Francesco II Gonzaga fece costruire questa chiesa per celebrare la sua vittoria, attribuita all’intercessione della Vergine, sull’esercito di Carlo VIII Re di Francia (Fornovo, 1495). La chiesa ospitava la celebre omonima pala, dipinta per l’occasione da Andrea Mantegna, che tre secoli dopo gli invasori francesi trasferirono al Louvre; la chiesa, divisa in due piani, fu destinata ad usi profani. Di recente è stato recuperato il piano inferiore, con quanto resta dell’originaria ornamentazione; forse più ricca è quella delle volte, comprese nell’inaccessibile salone ricavato al piano superiore.

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Madonna della Vittoria

29 Agosto 2022

Museo Diocesano Francesco Gonzaga

Aperto nel 1983 e riallestito nel 2008, il Museo Diocesano ha sede nel chiostro superstite del trecentesco monastero di Sant’Agnese ed è intitolato al Venerabile Francesco Gonzaga (1546-1620). Una sezione del museo è dedicata agli arredi liturgici, con una scelta di mobili e di raffinati calici, pissidi, ostensori, reliquiari, croci astili, anelli e croci pettorali, che documentano l’evolversi dell’oreficeria dal XIII al XX secolo. Un’altra sezione è relativa alla storia della diocesi, con ritratti dei vescovi e documenti, spesso sorprendenti, delle specifiche devozioni mantovane, in particolare il Preziosissimo Sangue e il patrono Sant’Anselmo. Di speciale interesse è poi la sezione in cui è riunita pressoché tutta l’oreficeria dei Gonzaga sopravvissuta a vendite e saccheggi.

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Museo Diocesano Francesco Gonzaga

29 Agosto 2022

Sinagoga Norsa

L’attuale Tempio di via G. Govi n.13 è la trasposizione precisa e completa, realizzata agli inizi del Novecento, dell’antica e privata Sinagoga Norsa – Torrazzo, già esistente nel 1480 all’interno del Ghetto. La Sinagoga di oggi è l’unica rimasta delle sei che originariamente costituivano e vivacizzavano la vita religiosa e cultura ebraica della città. Di particolare fattura ed originalità l’ampio complesso, interamente in ferro battuto, costituito da una cornice rettangolare che sostiene lampadari cifrati con il nome della Famiglia.

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Sinagoga Norsa

29 Agosto 2022

Loggia del Grano

Il Palazzo della Camera di Commercio fu costruito tra il 1911 e il 1914 su progetto dell’architetto Aldo Andreani e rappresenta tutte le ambizioni dell’imprenditoria artigianale e industriale mantovana dell’epoca. Al suo interno si trova la Galleria Arte e Arti, con prestigiosi dipinti antichi e una raccolta di quadri e sculture del XX secolo.

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Loggia del Grano

29 Agosto 2022

Rotonda di San Lorenzo

È la chiesa più antica della città e si trova circa un metro e mezzo sotto il livello della piazza. Costruita nel 1082 per volere di Matilde di Canossa, la chiesa ha una pianta circolare che ricorda la chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nel tempo è stata inglobata da edifici e case che si affacciavano sulla piazza fino a quando, all’inizio del Novecento, fu portata alla luce con l’abbattimento dei fabbricati che la nascondevano.

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Rotonda di San Lorenzo

29 Agosto 2022

Palazzo della Ragione e Torre dell’Orologio

Costruito nel 1250, era il palazzo in cui si amministrava la giustizia. È un grande edificio merlato: la parte che si affaccia sulla piazza è costituita da un portico realizzato nel XV
secolo su cui si affacciavano le botteghe. La parte superiore, illuminata dalle grandi trifore visibili dall’esterno, ospita una grande sala, oggi adibita a sede espositiva. La torre fu costruita nel 1472 su un progetto di Luca Fancelli e nel 1493 fu dotata dell’orologio astrologico, tuttora visibile, realizzato da Bartolomeo Manfredi e in grado di segnalare le fasi lunari, i giorni adatti per le diverse attività lavorative e la posizione del sole nei segni zodiacali. Nel 1639, nella nicchia sotto il quadrante, fu collocata la statua della Madonna Immacolata.

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Palazzo della Ragione e Torre dell’Orologio

29 Agosto 2022

Basilica di Sant’Andrea

Sorge, secondo la tradizione, sul luogo in cui S. Longino, il soldato che ferì al costato Gesù crocifisso, nascose il sangue raccolto ai piedi della croce. La basilica, nella sua maestosa forma attuale, fu voluta da Ludovico II Gonzaga che nel 1472 diede a Leon Battista Alberti il compito di progettare i rifacimenti della preesistente chiesa dedicata all’apostolo Andrea. La facciata è caratterizzata da elementi classici, mentre il campanile, eretto nel 1413, presenta forme gotiche. L’interno è a una sola navata con grandi cappelle quadrate sui lati. Interessanti la tomba di Mantegna e il dipinto “Sacra Famiglia e la Famiglia del Battista” attribuito al Mantegna e alla sua scuola, nonchè la cripta con i Sacri Vasi contenenti la reliquia del sangue di Cristo.

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Basilica di Sant’Andrea

29 Agosto 2022

Museo storico nazionale dei Vigili del Fuoco

Ha sede in alcuni edifici della reggia gonzaghesca ed è l’unico museo del genere in Italia. Esso raccoglie testimonianze e cimeli storici che consentono di delineare l’evoluzione tecnica dei mezzi operativi in dotazione al Corpo, dal XVIII al XX secolo.

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Museo storico nazionale dei Vigili del Fuoco

29 Agosto 2022

Biblioteca “Teresiana”

La Biblioteca Comunale Teresiana, fondata nel 1780, voluta da Maria Teresa d’Austria e a lei intitolata, si distingue per il particolare valore del suo patrimonio antico che la fa annoverare tra le principali biblioteche italiane. Biblioteca storica e di conservazione contiene opere rare e di pregio relative alla memoria della città e del territorio mantovano, come manoscritti, incunaboli, carteggi e stampe. Al suo interno è conservato anche il più importante fondo ebraico cabalistico del mondo. Gli ambienti di grande imponenza e le sale di lettura furono realizzate su disegno di Paolo Pozzo.

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Biblioteca “Teresiana”

29 Agosto 2022

Teatro Scientifico Bibiena

Questo teatro fu progettato dall’architetto Antonio Galli Bibiena. È un piccolo gioiello di fine Settecento con una pianta a “campana”, molto rara. Concepito per convegni scientifici e concerti, a pochi giorni dall’inaugurazione avvenuta il 3 dicembre 1769, ospitò – il 16
gennaio 1770 – un concerto di Wolfgang Amadeus Mozart, quattordicenne, accompagnato
dal padre Leopold. Questi, da Mantova, scrisse alla moglie magnificando lo splendido luogo in cui il figlio si era esibito. Il teatro è inserito nel più vasto complesso del Palazzo Accademico che ospita l’Accademia Nazionale Virgiliana, la più antica e prestigiosa istituzione culturale della città, al cui interno si trova una biblioteca, un archivio e un’interessante esposizione di ferri chirurgici del Settecento.

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Teatro Scientifico Bibiena

29 Agosto 2022

Casa di Rigoletto

Dietro la parte del Duomo che scende verso il lago, si trovano alcune case tra le quali,
l’ultima, è quella che si è voluta identificare come la dimora del leggendario buffone di corte Rigoletto, protagonista del celebre melodramma di Giuseppe Verdi. È un edificio di origine medievale che fu rimaneggiato nel Quattrocento, con un piccolo cortile interno nel cui centro è stata posta la statua del buffone. La scultura è di Aldo Falchi.

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Casa di Rigoletto

29 Agosto 2022

Tempio di San Sebastiano

Su progetto di Leon Battista Alberti, la costruzione iniziò, sotto la direzione di Luca Fancelli, nel 1460. Nel 1925 fu restaurata e dotata degli odierni scaloni laterali ma – in origine – la facciata era caratterizzata da cinque porte sormontate da altrettante finestre che ora costituiscono la parte antistante l’ingresso (un tempo laterale e ancora visibile). Oggi è Famedio ai caduti per la Patria.

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Tempio di San Sebastiano

3 Agosto 2022

Parco delle Colline Moreniche di Castiglione

Il PLIS di Castiglione delle Stiviere si estende per 1.179 ettari a Nord del centro abitato con il quale mantiene una forte interazione, addentrandosi in questo con i suoi boschi e corsi d’acqua. È caratterizzato da un susseguirsi di dolci colline e sinuosi profili, in un gioco di conche e rilievi, memoria dell’antico ghiacciaio che ha depositato detriti nelle sue ripetute spinte e ritiri. Il paesaggio agricolo è arricchito da interessanti unità ecosistemiche, boschi e prati aridi, corsi d’acqua e zone umide, valorizzate dalla presenza delle molte specie animali e vegetali tipiche di questi ambienti naturali.

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Parco delle Colline Moreniche di Castiglione

3 Agosto 2022

Parco delle Golene Foce Secchia

Esteso su una superficie di circa 1.200 ettari, il parco comprende i terreni golenali del tratto terminale del fiume Secchia sino alla confluenza in Po. Il Parco si caratterizza inoltre per gli aspetti geomorfologici del territorio, dominati dai fitti meandri del fiume, e per le imponenti opere di bonifica, testimonianza dell’atavica azione di governo delle acque degli uomini della Bassa.

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Parco delle Golene Foce Secchia

3 Agosto 2022

Arginelli circondariali di Sabbioneta

Gli arginelli circondariali sono stati concepiti principalmente per tutelare le zone basse poste nel triangolo formato dai fiumi Oglio e Po, al fine di evitare eventuali inondazioni provenienti dall’Agro Cremonese e dai territori di Commessaggio, Gazzuolo e del Casalasco-Viadanese. Nel Cinquecento l’intera opera idraulica riveste anche un ruolo militare, integrandosi di fatto al sistema difensivo di Sabbioneta.

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Arginelli circondariali di Sabbioneta

3 Agosto 2022

Parco Oglio Sud

Il Parco comprende il basso tratto planiziale del fiume Oglio, che va dal confine con il Parco Oglio Nord alla confluenza con il fiume Po, interessando le province di Cremona e Mantova, con andamento sinuoso che attraversa la pianura agricola. Il paesaggio è fortemente antropizzato, con un susseguirsi ordinato di coltivi, interrotti dai filari e lembi di zone umide in zona golenale, ricchi di vegetazione naturale e fauna acquatica.

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Parco Oglio Sud

1 Agosto 2022

Parco delle Bertone

Il Parco Bertone è un Parco Giardino, tipico del periodo romantico. Vi si possono ammirare alberi esotici ed autoctoni che possono avere fino a 150 anni di età. Dal 1994 in questo Parco è attivo un Centro reintroduzione della Cicogna Bianca.

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Parco delle Bertone

1 Agosto 2022

Foresta della Carpaneta

La foresta della Carpaneta è costituita da un’area rimboschita e protetta realizzata a partire dal 2003 su terreni dell’azienda agricola sperimentale “Carpaneta” di proprietà della Regione Lombardia per una superficie complessiva di 64 ettari.

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Foresta della Carpaneta

1 Agosto 2022

Bosco Fontana

Bosco Fontana è un’area naturale protetta di 233 ettari a pochi chilometri da Mantova e rappresenta uno degli ultimi relitti della vasta foresta planiziaria che un tempo copriva la pianura padano-veneta. Qui i Gonzaga stabilirono la propria residenza di caccia.

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Bosco Fontana

1 Agosto 2022

Parco del Mincio

Il Parco del Mincio è un’area protetta dalla Regione Lombardia nel 1984, che si estende in provincia di Mantova lungo il fiume Mincio nel territorio di 13 comuni ed è uno dei primi parchi creati in Lombardia.

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Parco del Mincio

1 Agosto 2022

Duomo

Sul lato nord della piazza, il Duomo è una sovrapposizione di tre stili: facciata tardo
barocca (l’antica facciata è stata demolita nel 1756 – anno in cui è stata eretta quella attuale – ed è visibile nel dipinto “La cacciata dei Bonacolsi” di Domenico Morone che si trova in Palazzo Ducale), fianco sinistro gotico e campanile romanico. L’interno è stato ristrutturato nel 1545 da Giulio Romano.

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Duomo

1 Agosto 2022

Palazzo di San Sebastiano

Fu voluto dal marchese Francesco II Gonzaga e costruito tra il 1506 e il 1508 per ospitare i Trionfi di Cesare di Andrea Mantegna, oggi nelle collezioni reali ad Hampton Court. Situato sull’asse viario che collega Palazzo Ducale a Palazzo Te, Palazzo San Sebastiano è dal 2005 sede del Museo della Città con il compito di ospitare reperti e opere d’arte di proprietà civica legati alle diverse epoche della storia di Mantova, dalle sue origini al Settecento. Al suo interno moderne postazioni multimediali permettono di approfondire la contestualizzazione urbanistica ed artistica delle opere, per una completa comprensione del legame tra museo e territorio.

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Palazzo di San Sebastiano

1 Agosto 2022

Palazzo Ducale, Castello di San Giorgio, Museo Archeologico Nazionale, Basilica di Santa Barbara

Il complesso si compone di tre nuclei: il Museo di Corte Vecchia, il Castello di San Giorgio e il Museo di Corte Nuova. Divenuto residenza ufficiale dei Signori di Mantova, i Gonzaga, nella seconda metà del XIV secolo, il complesso museale ospita capolavori del Quattro-Cinquecento come la Sala del Pisanello, lo Studiolo di Isabella d’Este, l’Appartamento di Troia realizzato da Giulio Romano, il ciclo completo degli arazzi fiamminghi tessuti su cartoni di Raffaello e altri straordinari tesori. All’interno del castello, eretto tra il 1390 e il 1406, si trova la celebre Camera degli Sposi, decorata da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474 per volere del marchese Ludovico II Gonzaga. Nel complesso di Palazzo Ducale è inserita anche la Basilica di Santa Barbara, al cui interno si trova il famoso organo di Graziadio Antegnati del 1565. Il Museo Archeologico Nazionale si trova in piazza Castello all’interno del vasto complesso monumentale di Palazzo Ducale. Le collezioni del museo comprendono materiali neolitici, dell’età del bronzo, etruschi, veneti, celtici, romani, longobardi, goti, medievali e rinascimentali provenienti dal territorio mantovano. All’interno del museo sono esposti gli “Amanti”, scheletri del Neolitico ritrovati sepolti abbracciati in località Valdaro, nei pressi della città.

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Palazzo Ducale, Castello di San Giorgio, Museo Archeologico Nazionale, Basilica di Santa Barbara

1 Agosto 2022

Palazzo Te

Costruito fra il 1525 e il 1535 da Giulio Romano per volere di Federico II Gonzaga che lo concepì come villa suburbana di rappresentanza, il palazzo fu edificato sull’isola detta Tejeto: il nome deriva probabilmente dalla presenza di piccole case con tetto di paglia dette “le teze”. Il palazzo è costituito da quattro corpi distribuiti intorno ad un cortile centrale e da un ampio giardino retrostante chiuso da una grande esedra, cui si accede da un magnifico loggiato affacciato su peschiere. All’interno sono particolarmente ricchi di fascino alcuni ambienti come la Sala dei Cavalli, la Camera di Amore e Psiche e la famosissima Camera dei Giganti, dagli straordinari effetti prospettici e acustici.

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Palazzo Te

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